Se non facciamo nulla per innaffiarla e coltivarla, la nostra creatività si può inaridire …
Mi capita di leggere, di tanto in tanto, lunghe liste di consigli per diventare più creativi. Sono suggerimenti generici, a volte un po’ scontati, che, all’atto pratico, non si rivelano così utili.
Autori più audaci, invece, si divertono a stilare elenchi di accorgimenti per ostacolare ed inibire le potenzialità creative di individui e gruppi. Lo fanno per scherzo, ma alcuni di quei suggerimenti mi è capitato di vederli praticare di alcune aziende …
Traendo spunto da alcune osservazioni “provocatorie” di Michael Michalko, ho provato anch’io ad individuare alcuni degli atteggiamenti che contribuiscono a soffocare gli slanci creativi al lavoro.
Ne è uscito questo breve elenco semiserio:
1. Metodo infallibile
Non mettere mai in discussione il tuo modo di lavorare, di interagire con le persone, di prendere decisioni. Se ha funzionato finora, perché dovresti cambiare? Se funziona con te, allora funzionerà anche con gli altri. Obbliga tutti i tuoi collaboratori a lavorare con il tuo metodo, non tollerare alcuna critica, non accettare alcun suggerimento. Che cosa possono saperne gli altri, se il metodo è tuo?
2. Collaboratori (e buoi) dei paesi tuoi
Stai alla larga da persone curiose, originali e creative. Se devi assumere qualcuno, scegli dei collaboratori pignoli, metodici, abituati ad eseguire le direttive e a non “uscire dal seminato”. La tua è un’azienda seria, mica un luna park. Se qualcuno, poi, fa troppe domande, chiedigli di andarsene …
3. Patti chiari, collaborazione lunga
Scoraggia domande e libere iniziative, di’ alle persone esattamente che cosa devono fare e, soprattutto, come devono farlo. Se qualcuno tenta di introdurre nuove modalità, ricordagli errori e fallimenti passati (anche se non sono i suoi). L’esperienza servirà pure a qualcosa …
4. Comunicazione “no frills”
Non perdere tempo ad ascoltare le persone, tieni sempre la porta del tuo ufficio chiusa. Se qualcuno dovesse, comunque, entrare, assumi una postura scontrosa (braccia incrociate, fronte accigliata, sguardo arcigno, ecc.) che comunichi chiaramente che non vuoi essere disturbato. Tu sei li per fare il tuo lavoro mica per perderti in chiacchiere. Dopo un po’ desisteranno …
5. Il lavoro è una cosa seria
Non dare mai feedback positivi, non offrire riconoscimenti e gratificazioni a chi ha svolto un buon lavoro: ha fatto solo il suo dovere. Scoraggia, tutte le volte che puoi, battute, storielle e qualsiasi altra forma di umorismo: non siamo qui per ridere, ma per lavorare …
6. Non cedere a nuove idee
Se i tuoi collaboratori ti propongono un’idea innovativa, fai presente che non può funzionare. Se ti provano che può funzionare, ribatti che è irrilevante. Se ti dimostrano che è rilevante, evidenzia che è pericolosa. Se ti dicono che è sicura, fai notare che non è commerciabile. Se ti dimostrano che è vendibile, rispondi che, appena possibile, creerai un comitato di valutazione per studiarla. Trovi un elenco di “frasi killer” nell’articolo “Frasi Killer: come far sopravvivere un’idea.”)
7. La creatività non è per noi (lasciala inaridire)
Non comprare e, ovviamente, non leggere alcun libro sul pensiero creativo, non sprecare soldi con corsi e seminari sulla creatività. Se qualche dipendente ne cita o ne propone qualcuno, bofonchia qualche commento incomprensibile e poi allontanati velocemente.
8. Sguardo fisso alla meta
Non prestare attenzione a ciò che accade al di fuori della tua azienda, non analizzare le evoluzioni del mercato, né le azioni della concorrenza. Se, per caso, l’azienda dovesse perdere competitività, attribuisci la colpa all’economia globale, al prezzo del petrolio (ma anche dei diamanti), alle politiche economiche, ecc.
Ti è mai capitato di vivere alcuni di questi atteggiamenti? Conosci persone o ambiti lavorativi in cui vengono applicati? Mi auguro vivamente di no 😉
Bello e mooolto simpatico. L’idea che mi fa venire è: “De rospibus”, decalogo per raspa-manager e colleghi ab-brutiti! Lo posto su scoop! (grazie)!
Pingback: Sopo blog – la vita è troppo breve per il lavoro sbagliato
@ Patrizia
mi fa piacere che tu abbia apprezzato l’approccio divertente, un pizzico di umorismo, a volte, aiuta a comunicare, a comprendere e a riflettere …
@Fabio
Grazie per i complimenti, uno degli scopi di questo blog è proprio quello di creare uno “spazio” per condividere idee e strumenti creativi da portare nel proprio ambito lavorativo.
Purtroppo non fa una piega, in particolare qui nell’Europa mediterranea …
Complimenti e buon lavoro
Leggendoti ritrovo purtroppo questi atteggiamenti in diverse persone che ho conosciuto in ambito lavorativo… quasi tutti oggi sono stati praticamente messe ai margini in termini di “considerazione” da parte dei loro dirigenti… in realtà chi si comporta in modo creativamente virtuoso spesso è un rompiballe per i superiori, proprio perché una sua virtù è rompere… gli schemi, ma poi i risultati gli danno ragione e un bravo dirigente lo deve riconoscere. Anche nel mio settore dove spesso “creativo” ha assunto un’accezione negativa (vedi “finanza creativa”).
Begli spunti, grazie Gio!
Ciao Laura,
un atteggiamento creativo, spesso, viene guardato con sospetto (soprattutto da superiori che temono di perdere una parte del loro potere) nelle organizzazioni gerarchiche e statiche.
In molti contesti, i manager più attenti, comunque, riconoscono le abilità dei propri collaboratori e accolgono di buon grado i risultati “brillanti” che il pensiero creativo permette di conseguire …