Pensi di essere in grado di riconoscere una persona o un’idea di talento?
Sei in grado di cogliere spunti ed elementi interessanti nel tuo “panorama quotidiano”? Ti accorgi se ti passa sotto mano qualcosa di veramente straordinario?
Sembrano domande scontate: ognuno di noi pensa di poter rispondere affermativamente, ma la realtà, a volte la realtà, ci rivela qualcosa di diverso.
Un esperimento originale
In un gelido mattino di metà gennaio del 2007 un uomo, seduto nella Enfant Plaza Station della metropolitana di Washington, si mise a suonare il violino. Iniziò ad eseguire dei brani di Bach mentre le persone, nell’ora di punta, si recavano al lavoro. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per recuperare il tempo perso.
Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare. Poco dopo una persona si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l’orologio e ricominciò a camminare; chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Lei, allora, lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare con la testa rivolta verso il musicista. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò passarono circa 1000 persone, solo 6 si fermarono e rimasero un po’ ad ascoltare. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse, in tutto, 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento. Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, sul suo Stradivari del 1713 del valore di 3,5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell aveva tenuto un concerto al teatro di Boston (tutto esaurito), dove i posti costavano, in media, 100 dollari.
Sorprendente, no?
L’esperimento, organizzato dal quotidiano Washington Post, mirava a valutare la percezione, il gusto e le priorità delle persone. La provocazione era: in un ambiente comune ad un’ora inappropriata, le persone sono in grado di percepire la bellezza e sono capaci di fermarsi ad apprezzarla?
Per avere una validità scientifica, esperimenti sociali di questo genere dovrebbero essere replicati più volte, in contesti differenti e in vari Paesi. Possiamo trarre, comunque, da questo episodio qualche spunto di riflessione.
Come riconoscere il talento
Riconoscere una persona o un’idea di talento non è poi così scontato (ne avevo parlato nell’articolo “Creatività e talento: intervista a Sebastiano Zanolli“), possiamo impegnarci, comunque, ad allenare questa nostra abilità:
Imparzialità: ci capita di essere condizionati dalla fonte (persona, azienda, ecc.) nel dedicare tempo e attenzione ad un progetto o ad un’idea?
Percezione: siamo capaci di distinguere, nel fiume di informazioni che ci passa ogni giorno tra le mani, ciò che appare promettente? Quali strumenti possiamo utilizzare?
Apertura mentale: siamo preparati a cogliere e a riconoscere, anche in ambiti inconsueti, eventuali stimoli preziosi?
Gestione del tempo: siamo continuamente di corsa, oppure riusciamo a ritagliarci delle brevi pause per porre attenzione a ciò che di interessante ci circonda?
Non so se capiterà anche a noi, un giorno di questi, di imbatterci, nel luogo più impensato, in uno dei migliori artisti al mondo … conviene, comunque, tenere occhi e orecchie ben aperti!
Una riflessione mi viene spontanea… : sono stati solo i bambini a prestare attenzione al violinista e a continuare a camminare, trascintati dalle mamme,con la testa rivolta verso il musicista!
Semplice curiosità la loro..??
Intelligenza musicale peraticolarmente sviluppata in quei bambini? Forse no….
Forse i bambini sono più “liberi” degli adulti e meno influenzati dai contesti, dagli abiti, dai ruoli, dagli stereotipi e pertanto capaci di cogliere l’intensità della melodia….sfuggita agli adulti perchè “persa” in un contesto non adeguato….
E allora rilancio un tema: quanto la valutazione di una prestazione è influenzata o colta solo in un contesto pertinente?
Il fatto che si siano fermati principalmente i bambini (oltre a pochi adulti frettolosi) ci porta a riflettere sulla loro maggiore attenzione e curiosità, sulla loro capacità di cogliere, in qualunque contesto, ciò che appare degno di nota.
La tua domanda, Alessandra, sul rapporto tra valutazione e contesto della performance è certamente stimolante.
Diversi studi sulla percezione (a partire dal rapporto figura-sfondo della Gestalt) hanno mostrato come il contesto abbia un ruolo determinante su ciò che percepiamo.
Saperlo, però, ci aiuterà ad essere più accorti?