Mi è capito di vedere, qualche giorno fa, “I Croods”, il nuovo film d’animazione della DreamWorks Animation. L’ho trovato molto piacevole, originale, ricco di gag divertenti e, soprattutto, di spunti interessanti.
Lontano anni luce da famiglie acute ed evolute come i Flinstones, i Croods camminano a quattro zampe e trascorrono la maggior parte della loro esistenza all’interno di una caverna buia. Escono solo per procacciarsi, con notevole fatica, il cibo strettamente necessario per sopravvivere.
Le avventure della famiglia Croods mi sembrano un’interessante metafora della vita e delle evoluzioni del genere umano, ma anche delle difficoltà di persone ed aziende contemporanee.
Le novità sono un pericolo
La sera, Grug, il capostipite, racconta e raffigura sulla roccia delle storie che hanno sempre il solito tragico epilogo: colui che sperimenta comportamenti inconsueti finisce per morire. “Le novità sono un pericolo” ripete ai suoi familiari; “dovete sempre avere paura!”.
La missione di Grug è proteggere la famiglia (la moglie Ugga, i figli Eep, Thunk, la piccola Sandy e la suocera Gran), riducendo al minimo i rischi e i contatti con il mondo esterno.
Rimanere chiusi nella grotta, però, è una strategia che non può durare a lungo.
Il mondo non è più quello di prima
I cambiamenti sono sempre dietro l’angolo e, come spesso accade, partono sia dall’interno sia dall’esterno.
Eep, la figlia adolescente (che richiama un po’ Merida, la fulva protagonista di “Ribelle”), non si accontenta più della solita vita e desidera uscire dalla grotta, esplorare, curiosare, conoscere: insomma, vivere a pieno.
Il mondo esterno, nel frattempo, sta subendo dei mutamenti epocali, la casa-caverna viene distrutta dai frequenti terremoti e i Croods si trovano, per la prima volta, a dover fronteggiare un mondo che non conoscono.
Si presentano davanti ai loro occhi degli scenari imprevedibili e complessi (disegnati, devo ammettere, in maniera davvero magistrale e creativa), abitati da creature fantastiche e pericolose, in cui i Croods non riescono ad orientarsi.
Servono delle idee
Grug e la sua famiglia tendono ad affrontare le situazioni sempre nello stesso modo, a riproporre le “soluzioni note” che si rivelano, però, assolutamente inadeguate (come nell’esilarante episodio con le scimmie).
Giunge in loro soccorso Guy, un simpatico ed astuto Sapiens che, com’è intuitivo, fa subito breccia nel cuore di Eep. Mentre Grug, forte e corpulento Neanderthal, sa usare solo la sua forza, Guy è molto creativo, riesce a “leggere” attentamente le differenti situazioni ed escogita, di volta in volta, le soluzioni più appropriate.
Superate le diffidenze iniziali, tutta la famiglia comprende che imparare da Guy è l’unico modo per sopravvivere. Scoprono, così, il fuoco, nuovi metodi per cacciare, l’uso di utensili e di alcune protezioni (la scena delle scarpe è proprio spassosa).
La luce (creativa) del domani
Guy ha un sogno, una vision diremmo noi: seguire la luce (attraverso le oscurità del presente) e raggiungere il domani.
I Croods uniti in questo viaggio, “i Croods restano sempre uniti” ribadisce Grug, orientano, per la prima volta, i loro comportamenti verso uno scopo più ampio ed elevato. Riescono a superare la paura del mondo, ad usare il cervello per generare idee, ad affrontare, in modo sempre diverso, le numerose difficoltà.
Qualche riflessione …
Questo film d’animazione, acuto e divertente, stimola il pubblico adulto a riflettere su alcuni aspetti:
– L’ambiente (sociale, economico, culturale, ecc.) è in continua e frenetica evoluzione: cercare di rimanere nella propria “posizione” non è una strategia molto funzionale, soprattutto nel lungo periodo;
– Le idee creative sono ormai una necessità per “sopravvivere”, per affrontare le sfide quotidiane e per trovare soluzioni innovative sempre diverse;
– La realtà non è sempre così come ci appare: l’esplicito richiamo, in una scena del film, al “Mito della caverna” di Platone dovrebbe spronarci a risvegliare la nostra curiosità.
“L’età della pietra“, come ricorda William McDonough, “non è finita perchè erano esaurite le pietre, ma perchè era giunto il momento di pensare ad un nuovo modo di vivere“
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