Come migliorare la tua creatività?

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Esiste uno modo per stimolare e migliorare le nostre abilità creative?

Ci troviamo sempre più spesso nella necessità di generare nuove idee, di rendere le nostre presentazioni più originali, i nostri servizi più efficaci, i nostri progetti più innovativi, ecc.

Ma la creatività, ce ne siamo accorti più volte, non sembra “accendersi” a comando. Anzi, quando siamo particolarmente stressati, corriamo il rischio non solo di non trovare buone idee, ma anche di mettere in dubbio le nostre abilità creative.

Che fare, allora, in queste circostanze?

Il buon umore fa migliorare la creatività?

John Kounios e Mark Jung-Beeman, docenti del Dipartimento di Psicologia della Northwestern University, hanno svolto un’interessante ricerca, nel marzo del 2009, per trovare risposta a questi interrogativi (“A brain mechanism for facilitation of insight by positive affect”).

Si sono ispirati alle teorie che sostengono che l’umore influisca sui processi cognitivi e che uno stato d’animo positivo possa favorire una maggiore flessibilità del pensiero e migliorare le abilità di problem solving.

I partecipanti, circa 80 volontari, sono stati divisi in due gruppi: al primo hanno fatto ascoltare musiche vivaci e vedere video divertenti, al secondo gruppo, invece, hanno assegnato musiche e video tristi.

Hanno sottoposto, poi, ad entrambi i gruppi numerosi giochi ed esercizi che richiedevano abilità di problem solving, associazioni di idee, ecc. I membri del gruppo con umore positivo sono riusciti a risolvere un maggior numero di esercizi e hanno ammesso di avere avuto numerose “intuizioni” illuminanti (insight).

Anche Ruby Nadler e Rahel Rabi, coordinate dal prof. John Paul Minda, presso la Western University of Ontario (Canada), hanno voluto approfondire, nel 2010, questi aspetti con ulteriori esperimenti (“Better Mood and Better Performance”).

Le ricercatrici hanno diviso i partecipanti alla ricerca in tre gruppi. Al primo hanno fatto ascoltare brani musicali vivaci (come, ad esempio, un “allegro” di Mozart) e mostrato video divertenti (con bambini che ridevano); al secondo musiche e video “neutri” senza alcun coinvolgimento emotivo e al terzo gruppo brani cupi (come la colonna sonora di Schinderl’s List) e video su notizie catastrofiche (terremoti, alluvioni, ecc.)

Hanno chiesto, poi, a tutti i partecipanti di classificare una serie di immagini che contenevano numerosi elementi di diverse forme e colori. Per un primo set di immagini, le ricercatrici hanno indicato gli elementi in base ai quali operare la classificazione, per un secondo set, invece, hanno chiesto ai partecipanti di “scoprire” da soli eventuali criteri.

Le persone del primo gruppo, che avevano un ottimo umore, hanno appreso con maggiore velocità e facilità (rispetto agli altri due gruppi) le modalità per riconoscere e classificare le immagini. Nella seconda parte dell’esperimento, inoltre, in assenza di indicazioni, hanno individuato i pattern con maggior rapidità ed accuratezza.

Quando siamo di buon umore, quindi, il cervello è più “rilassato” e sembra maggiormente predisposto a creare collegamenti ed associazioni.

Se hai un progetto che necessita un pensiero innovativo o un problema da analizzare in modo acuto” – esorta Ruby Nadler –“è bene che tu sia di buon umore”.

Interessante, non trovi?

Come migliorare il nostro umore?

Adam Anderson, docente di Psicologia presso l’Università di Toronto, ha svolto alcune ricerche, nel 2012, per comprendere in che modo l’umore influisca sul nostro modo di percepire e di pensare.

Anderson ha suddiviso gli studenti che hanno preso parte alla ricerca in tre gruppi e, come sperimentato da altri ricercatori, ha “influenzato” l’umore del primo con brani musicali allegri (Concerto brandeburghese di Bach), del secondo con brani neutri (lettura di dati statistici e demografici) e del terzo con motivi tristi (colonna sonora di “Alexander Nevsky” di Sergej Prokof’ev).

Ha sottoposto ad ogni gruppo, poi, due compiti cognitivi: individuare delle associazioni “remote” tra gruppi di parole e riconoscere alcun pattern ricorrenti all’interno di immagini complesse. Le persone del gruppo con umore positivo hanno avuto performance significativamente migliori rispetto agli altri due gruppi.

Anderson ha anche osservato, tramite la risonanza magnetica funzionale, che cosa accadeva nelle diverse aree del cervello, mentre gli studenti dei tre gruppi erano impegnati a svolgere i compiti assegnati.

Dalle sue riflessioni, pubblicate sul Journal of Neuroscience (“Psychophysical and Neural Evidence for Emotion-Enhanced Perceptual Vividness”), emerge chiaramente che l’umore modifica il nostro sistema di filtri nell’esperienza percettiva.

Buon umore e cattivo umore” – ha affermato Anderson – “cambiano letteralmente il modo di operare della nostra corteccia visuale e, di conseguenza, cambiano il modo in cui vediamo”.

Quando siamo di buon umore, quindi, la corteccia capta più informazioni, sperimentiamo un “allargamento” del campo attentivo e questo contribuisce a migliorare la flessibilità cognitiva e le performance creative.

Come possiamo favorire, allora, un umore positivo quando abbiamo bisogno di attivare la nostra creatività?

Qualche suggerimento pratico …

MUSICA
Ascoltare un paio di brani musicali, meglio se di musica classica, è uno dei modi più veloci ed efficaci per migliorare il nostro umore. La musica aiuta la mente a distaccarsi dalla frenesia quotidiana, a rilassarsi, a trovare maggiore tranquillità ed equilibrio.

FUMETTI
Le vignette, o meglio ancora, le strisce di fumetti riescono a “fotografare”, in poche battute, situazioni comuni e a “distillare” vere e proprie perle di umorismo. Trova quelle che ti ispirano di più e tienile a portata di mano (o a portata di click). Io trovo irresistibili, fin da quando ero ragazzino, Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy e gli altri personaggi nati dalla vivace mano di Charles Schulz.

CIBO
Il cibo è un ottimo carburante per la mente: alcuni alimenti, particolarmente ricchi di vitamine e sali minerali (come il potassio, magnesio, zinco, ecc.), favoriscono il buon umore. Nelle pause durante il tuo lavoro prova a mangiare frutta secca (mandorle, noci, arachidi, ecc.), miele, cereali, frutta fresca (banane, kiwi, ecc.) e, di tanto in tanto, un po’ di cioccolato fondente. Molti di questi alimenti, accompagnati da una moderata attività fisica, stimolano la produzione di endorfine e serotonina.

AMICI
Scambiare quattro chiacchiere con colleghi e amici, magari davanti ad una buona tazza di tè o di caffè, è un’occasione per distrarsi e divertirsi. Avevamo parlato nel post “Non riesci a risolvere una sfida creativa? Bevi una birra con altri due amici …” anche degli effetti “benefici” di un bicchiere di birra sulle nostre abilità di pensiero divergente. Se riesci ad individuare colleghi simpatici, o amici con cui condividere la pausa pranzo, basta cominciare con qualche battuta o barzelletta e … il divertimento è assicurato.

VIDEO
La rete è piena, tra le tante cose (più o meno utili), di video divertenti. Non dovrebbe essere difficile trovare sketch, sit-com e altri materiali umoristici. Il divertimento, tra l’altro, è uno degli elementi chiave dei video “virali” che si diffondono velocemente sui social media. Comincia a creare un tuo archivio di video esilaranti da guardare ogni tanto o da utilizzare all’occorrenza.

ALTRUISMO
Hai fatto caso che quando siamo di buon umore tendiamo ad essere più disponibili ed altruisti? Il comportamento pro sociale (come dicono quelli bravi) è contagioso e tende ad instaurare dei circoli virtuosi. Prova a sorprendere i tuoi colleghi portando una torta o dei biscotti alla prossima riunione, oppure a dai una mano ad un collega che si trova in difficoltà: ti aiuterà a sentirti meglio.

La prossima volta che ti trovi di fronte ad una sfida creativa, prova a ritagliarti un paio di minuti per stimolare, con qualcuno di questi suggerimenti, il tuo buon umore: le tue abilità creative ne trarranno beneficio.

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