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7 cose che non ti hanno detto (a scuola) sulla creatività

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Sei sicuro che a scuola (o all’università) ti hanno detto la verità sulla creatività?

Mi capita spesso di tenere corsi sullo sviluppo delle abilità creative. Ultimamente, mi trovo a parlare, con maggior frequenza, a ragazzi e ragazze nei licei o nelle università. Incontro persone curiose, attente, vivaci, che rimangono affascinate nell’ascoltare racconti di persone e di idee creative.

Quello che cerco di comunicare è che la maggior parte delle idee innovative, al di là di alcune eccezioni, è stata pensata e realizzata da persone “normali”, persone che hanno deciso di sviluppare le proprie abilità creative e di giocare, al meglio, le proprie chance.

Tra i vari materiali che ho consultato, per preparare una di queste lezioni, ho trovato interessante l’articolo di Michael Michalko “Twelve Things You Were Not Taught in School About Creative thinking” e mi è venuto in mente di raccogliere alcuni suggerimenti per aiutare anche i “miei” ragazzi a comprendere meglio la creatività.

1. Tu sei una persona creativa

La creatività, l’ho ribadito più volte, è un’abilità posseduta da tutti. Magari in maniera più o meno evidente, ma l’abbiamo tutti; non è un “dono” riservato a pochi eletti. Quelli che appaiono più creativi, probabilmente, si impegnano, tutti i giorni, per trovare soluzioni nuove e originali.

Un approccio creativo, infatti, ci consente di risolvere, in modo brillante, situazioni difficili, ci permette di cogliere opportunità promettenti e contribuisce a migliorare la qualità della nostra vita personale e professionale.

Non esiste solo la creatività “straordinaria” (che caratterizza i grandi artisti o scienziati), ma anche una “creatività quotidiana”, che si manifesta attraverso una pluralità di forme, come le relazioni interpersonali, le abilità organizzative, la cucina, il problem solving, gli hobby, ecc.

Quando qualcuno ti dice che non sei creativo, non vede le tue potenzialità e non ti stimola a sviluppare le tue capacità. Pensa che Walt Disney fu licenziato dal giornale Kansas City Star per “scarsa immaginazione” …

2. Allena la tua creatività: più pratichi il pensiero creativo, più diventi creativo

Sei abituato a dedicare, ogni giorno, del tempo al tuo studio (o al tuo lavoro), alle attività sportive e ricreative (suonare uno strumento, fare bricolage, ecc.), ma raramente destini alcuni minuti per allenare la tua creatività.

Pensare in modo creativo richiede impegno ed energie: certo, è molto più facile seguire le strade conosciute, ma questo non ti porterà da nessuna parte. “Per raggiungere il punto che non conosci”, ammoniva San Giovanni della Croce, “devi prendere la strada che non conosci”.

Come twittava scherzosamente Oscar di Montigny, “Ci hanno fregato quando, da piccoli, ci hanno detto di colorare dentro i bordi”. Una volta che hai acquisito le conoscenze e le regole di una disciplina, puoi provare a superarle spingendo il tuo pensiero oltre i limiti noti.

Tieni presente che molti di questi limiti (come mi diceva in questa intervista Mauro Berruto, C.T. della nazionale italiana di pallavolo) sono, soprattutto, nella mente. Diversi miei ex-alunni, che hanno conseguito risultati particolarmente brillanti (in Italia e all’estero), mi hanno confidato che non immaginavano di ottenere certi successi o di arrivare così “lontano”.

In ogni circostanza, e ad ogni età, puoi allenare la tua mente ad essere più elastica e vivace: in questo blog trovi, disseminati qua e là, una serie di suggerimenti e di esercizi da fare … lasciati tentare.

Il modo migliore per ottenere risultati nella realizzazione di un progetto creativo (scrittura di un libro, ideazione di una start-up, ecc.) è quello di dedicargli, tutti i giorni, del tempo.

Scrivo solo quando mi arriva l’ispirazione” – confidava il prolifico scrittore William Somerset Maugham – “per fortuna l’ispirazione arriva tutte le mattine, alle nove in punto.” Annota sulla tua agenda, ogni giorno, il tempo da riservare al tuo progetto creativo, in modo che l’ispirazione … ti trovi già al lavoro!

3. Sbagliare è un diritto e una (meravigliosa) occasione di crescita

Chi non sbaglia mai, non impara mai” diceva la mia professoressa di Latino al Liceo: non so se ne fosse convinta o se lo dicesse solo per rincuorarci quando un compito in classe era andato piuttosto male.

Certo è che, nella realtà complessa che ci troviamo a vivere, non esistono più risposte “giuste”, ma esistono tante possibilità che vanno esplorate e valutate. Le persone più brillanti hanno imparato a gestire, in maniera creativa, gli errori e sono diventate “maestre nell’arte del fallimento”, come scrivevo nel post “Come trasformare gli insuccessi in opportunità creative”.

Roberto Bonzio, un caro amico ideatore del progetto “Italiani di Frontiera”, mi diceva: “Se nella Silicon Valley un ragazzo avvia un’attività imprenditoriale per realizzare qualcosa di nuovo e fallisce, viene additato come uno che ci ha provato; nella maggior parte del resto del mondo, invece, viene additato come uno che ha fallito”.

E’ importante che tu comprenda che sbagliare non fa di te un fallito, semmai fa di te una persona intraprendente e coraggiosa. Dixie Gillaspie, vivace scrittrice e imprenditrice, afferma: “Failure is an option, it just isn’t the end of the world”.

Se sei rimasto deluso da un progetto che non si è realizzato, utilizza quella frustrazione come energia per altre attività: “Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo”, scriveva Calvino ne “Il sentiero dei nidi di ragno”.

4. Credi nelle tue capacità creative (e non dare troppo peso ai giudizi degli altri)

Ogni volta che riesci a svolgere compiti difficili, a trovare soluzioni “divergenti”, ogni volta che affronti una sfida innovativa e resisti di fronte alle avversità, rafforzi la tua autostima e la tua consapevolezza.

Tieni presente che gli “esperti” tendono a criticare, a “fossilizzarsi” sulle proprie conoscenze e, nella maggior parte dei casi, fanno fatica ad accogliere e a valorizzare idee “out of the box”.

Nel 1962 Frederick Smith era una matricola all’Università di Yale. In una tesina di economia presentò un suo progetto di business per un servizio di corriere aereo espresso. La sua intuizione originale era di far viaggiare i pacchi prioritari di notte, quando gli aeroporti erano meno congestionati. Il suo professore lo derise e gli diede una valutazione molto bassa.

Fred decise di realizzare la sua idea e, nel 1973, fondò la Federal Express, che diventò, ben presto, leader nel settore delle spedizioni veloci. Nel 2013 la FedEx ha festeggiato 40 anni di attività, conta oltre 300.000 collaboratori, una flotta di 660 aerei cargo e realizza 3,6 milioni di spedizioni al giorno in oltre 220 paesi.

Un’altra storia interessante è quella di Jack Andraka, un tredicenne dal Maryland che, a causa della morte di un amico di famiglia, si appassiona alla ricerca di uno strumento per la diagnosi tempestiva del tumore al pancreas.

Jack studia centinaia di articoli e concentra le sue ricerche sulla mesotelina, un marcatore pancreatico, presente in concentrazione elevata nelle persone malate (di tumore al pancreas, alle ovaie o ai polmoni). Scrive a duecento università per verificare la sua intuizione e svolgere degli esperimenti: centonovantanove ignorano la sua richiesta e solo il prof. Anirban Maitra, della Johns Hopkins University, lo invita nel suo laboratorio. Sfruttando la reazione specifica tra la mesiotelina e il suo anticorpo, mettono a punto una striscia reattiva che, a contatto con il sangue di topi malati, registra un cambiamento misurabile.

Pochi mesi dopo, nel maggio 2012, Andraka vince il premio “Gordon E. Moore” alla Intel dell’International Science Fair. Il suo sistema è circa 60 volte più rapido, 200 volte più sensibile e 160 volte più economico del test attuale. Trovi la storia completa in questo editoriale di Massimo Russo su Wired.

Le critiche alle idee creative sono così frequenti che è possibile stilarne ampio elenco: ne trovi un esempio nel post “Frasi Killer: come uccidere un’idea sul nascere”.

5. Circondati di persone brillanti

C’è una frase provocatoria che dice: “Se sei la persona più intelligente della stanza, sei nella stanza sbagliata”. Cerca le persone più brillanti intorno a te, persone con cui confrontarti e con cui condividere, quando possibile, idee e progetti.

Assorbi, come una spugna, gli stimoli più interessanti dell’ambiente in cui ti trovi, ogni genere di stimoli: culturali, professionali, sociali, ecc.

Non avere paura di chiedere. Domandare chiarimenti e suggerimenti, chiedere aiuto è  segno di umiltà, di interesse e di voglia di imparare. Ti accorgerai che, la maggior parte delle volte, troverai persone disponibili a fornirti indicazioni e supporto.

Comincia, fin da subito, a creare un network di appassionati con cui condividere letture, spunti e idee: via via che il gruppo si espande (on-line e off-line), si moltiplicano le possibilità di contatti stimolanti e promettenti.

6. Vivi (creativamente) il presente

Non attendere di avere tutti gli “elementi” della situazione (conoscenze, esperienze, disponibilità di tempo o di denaro, ecc.) perfettamente allineati: rischieresti di non iniziare mai!

Non c’è un momento ideale, comincia oggi, con quello che hai, cercando di individuare, lungo il percorso, ciò che hai bisogno di integrare e di cambiare. Cerca di non limitare il tuo orizzonte, c’è un mondo di possibilità davanti a te: puoi scrivere, studiare, viaggiare, fare esperienze lavorative all’estero, svolgere ricerche scientifiche, avviare una start-up, ecc.

Non esiste la fortuna” – diceva Seneca – “esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”. Tieni gli occhi aperti, individua le occasioni propizie e, se non ne trovi di interessanti, creane qualcuna tu.

Come esorta l’amico Massimo Russo, giornalista e Direttore di Wired: “Sii la start-up di te stesso!”.

Non sprecare il tuo tempo e le tue energie con la rabbia e il risentimento: ciò che è passato, compresi eventuali errori, non deve rappresentare una zavorra, ma una vela che ti spinge verso il futuro. Non è facile, lo so, ma è uno dei segreti per una vita positiva e appassionante.

Impegnati, invece, ad essere ottimista, scegli di cogliere quanto c’è di positivo nelle persone che hai intorno e nelle situazioni che ti trovi a vivere. Brinda ai successi, piccoli e grandi, che riesci a conseguire: sono esperienze importanti da valorizzare.

7. Creatività è (anche) creare connessioni

Creatività significa mettere in relazione le cose” affermava Steve Jobs “Quando chiedi alle persone creative come hanno fatto una certa cosa, si sentono un po’ in colpa, perché non l’hanno davvero fatta loro, hanno intravisto delle connessioni”.

Come creare “connessioni creative” nelle tue attività?

Frans Johansson, nel suo libro “Effetto Medici”, evidenzia come le idee più innovative nascano nelle “intersezioni” tra concetti, culture e stimoli differenti; la corte dei Medici, nella Firenze del Rinascimento, è stato un esempio eclatante.

Puoi frequentare ambiti differenti dal tuo contesto di studio o di lavoro, seguendo, ad esempio, conferenze, corsi o visitando mostre per te inusuali. Potresti anche creare occasioni di “intersezione” organizzando cene con persone che si occupano di argomenti molto diversi tra loro e stimolare punti di vista differenti su problemi che desideri affrontare.

Impara a rappresentare le idee in varie forme (immagini, citazioni, infografiche, schizzi, ecc.) e a creare mappe mentali in cui raccogliere ed organizzare tutti questi spunti. Questo accorgimento stimola entrambi gli emisferi e, come hanno evidenziato numerosi neurologi, la nostra mente “funziona” in modo più creativo quando sono collegate e stimolate più aree del cervello.

Crea un tuo “muro delle idee”. Ti sarà capitato di vedere in qualche film, come “A beatiful mind”, o in qualche serie tv, come Homeland, Elementary o Flashforward, il protagonista attaccare su un tabellone foto, articoli di giornale, ecc. relativi al “caso” che stava affrontando.

Quando ti trovi ad affrontare un progetto importante (scelta di un corso di studi o di un lavoro, scrittura di un libro, avvio di un progetto imprenditoriale, ecc.), ti suggerisco di raccogliere tutti i materiali (articoli, post, foto, infografiche, ecc.) e di attaccarli ad una parete. Puoi divertirti ad osservare il “quadro” d’insieme e a creare collegamenti con pennarelli colorati, post-it, ecc.

Facciamo un esercizio?

Bene e adesso, prima di concludere, ti propongo un piccolo esercizio:
immagina di poter tornare indietro nel tempo e di incontrare te stesso a vent’anni. Vi sedete con calma e cominciate a chiacchierare: quali sono le cose che dovrebbe conoscere, per vivere al meglio?

Mi farebbe davvero piacere leggere l’elenco dei tuoi suggerimenti …

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