La creatività ha le gambe lunghe

Camminare stimola la creatività

Ti piacerebbe migliorare la tua creatività? Ti interesserebbe conoscere un modo, veloce ed economico, per incrementare il tuo pensiero creativo, diciamo del 60%?

Tieni a portata di mano le scarpe da jogging e prosegui nella lettura.

Una passeggiata nel benessere

Che camminare faccia bene alla salute, e all’apprendimento, lo sappiamo da un paio di millenni, da quando Aristotele, fin dal 335 a.C., insegnava nel Liceo di Atene. Aristotele era solito passeggiare con i suoi allievi lungo i colonnati (περίπατοι, “peripatoi”, da cui il nome di peripatetici), stimolando riflessioni e indagini filosofiche e scientifiche.

Mi verrebbe da chiedermi perché il mio professore di Filosofia, al liceo, pretendeva che stessimo fermi (e zitti) seduti al nostro banco, ma questa è un’altra storia.

Anche Friedrich Nietzsche, per rimanere nel campo della filosofia, scriveva, nei suoi aforismi: “Tutte le più grandi riflessioni sono concepite camminando” (aforisma 34).

Henry David Thoreau, guarda caso filosofo anche lui, diceva: “Mi pare che nel momento in cui le mie gambe cominciano a muoversi, i miei pensieri cominciano a fluire.”

Diversi ricercatori come, ad esempio, il neurologo José Ángel Obeso, direttore del Centro Integrato Neuroscienze di Madrid, hanno evidenziato i numerosi benefici di una camminata:

  • migliora la respirazione, incrementa la circolazione sanguigna e l’apporto di ossigeno al cervello, regalando una sensazione di benessere,
  • allenta la tensione e riduce l’affaticamento, in particolare diminuisce la produzione di cortisolo, ormone collegato allo stress,
  • stimola la produzione delle endorfine, analgesici naturali (a struttura polipeptidica) simili alla morfina, che riducono il dolore e danno euforia e un senso di appagamento,
  • favorisce le funzioni digestive e la secrezione dell’insulina, che metabolizza al meglio gli zuccheri,
  • migliora le funzioni cognitive: incrementa l’attenzione, la memoria, l’elaborazione delle informazioni e l’associazione di idee.

Forse, a questo punto, ti è venuta voglia di allacciare le scarpe e di uscire per una passeggiata, ma resisti ancora qualche minuto: ci sono un paio di altre cose interessanti da scoprire.

 

Camminare tra le idee

Passeggiare può davvero migliorare le nostre abilità creative?

In base alla ricerca “Give Your Ideas Some Legs: The Positive Effect of Walking on Creative Thinking” svolta da Marily Oppezzo e Daniel Schwartz, nel 2014 presso Università di Standford, sembra proprio di sì.

Sono stati sottoposti, a quarantotto studenti di psicologia, due test: l’uno relativo al pensiero divergente (Guilford Alternative Uses) e l’altro al pensiero convergente (Compound Remote Associates).

Nel primo esperimento, i partecipanti hanno completato i due test prima stando seduti e, poi, camminando su un tapis roulant (davanti ad una parete bianca). Gli esercizi svolti mentre camminavano hanno fatto registrare un aumento del 23% nei punteggi del pensiero convergente (CRA) e del 81% in quelli del pensiero divergente (GAU).

Nel secondo esperimento, gli studenti hanno completato i due test con tre diverse modalità: seduti e poi camminando, camminando e poi seduti oppure sempre seduti. I punteggi, soprattutto nel pensiero divergente, sono risultati maggiori quando i partecipanti camminavano; è emersa, anche, una spinta creativa “residuale” quando i partecipanti, dopo aver camminato, hanno svolto il test seduti.

Il terzo esperimento si è svolto all’aperto, lungo un percorso predeterminato nel campus universitario, con quattro modalità (sempre seduti, seduti e camminando, camminando e seduti, sempre camminando) e ha confermato gli effetti positivi del movimento sul pensiero divergente.

Nel quarto esperimento sono stati introdotti ulteriori cambiamenti: è stato utilizzato un test relativo alla generazione di analogie (Barron’s symbolic equivalence) con quattro nuove modalità di svolgimento: seduti all’interno di una stanza (SitIn), camminando su un tapis roulant (WalkIn), seduti su una sedia a rotelle all’aperto (SitOut), e camminando all’aperto (WalkOut). Questo ha permesso di isolare e di distinguere l’effetto dell’ambiente esterno e del passeggiare. I partecipanti avevano cinque minuti di tempo per generare delle analogie partendo dagli stimoli proposti (a robbed safe, a lightbulb burning out, a budding cocoon).

I risultati hanno evidenziato, ancora una volta, che camminare agevola il flusso di idee ed è un ottimo espediente per favorire il pensiero creativo (e per migliorare la salute fisica). Il 100%  dei partecipanti che avevano camminato è stato in grado di generare almeno una analogia di elevata qualità, rispetto al 50% di quelli che erano rimasti seduti all’interno.

Non stiamo dicendo che camminare può trasformarti in Michelangelo“, ha affermato scherzosamente Marily Oppezzo, “ma può aiutarti, soprattutto nelle fasi iniziali, a sviluppare la tua creatività.”

Camminare all’aperto o al chiuso

Un altro aspetto molto interessante che è emerso dalla ricerche è che camminare all’aperto (magari in un parco verdeggiante), oppure su un tapis roulant, o lungo i corridoi (più o meno “monotoni” di un ufficio), ha fondamentalmente lo stesso effetto sulla creatività.

Come mai camminare, all’aperto o all’interno, influisce così positivamente sul pensiero creativo?

Non è completamente chiaro: i ricercatori sostengono che tra i fattori principali ci siano il miglioramento dell’umore e la deviazione dell’energia che, più o meno consapevolmente, viene usata per “soffocare” il pensiero creativo. “Camminare” ha ipotizzato Marily Opezzo “sembra permettere al cervello di abbassare le difese ‘iper-razionali’ e di lasciar fluire meglio le idee”.

Bene, se vuoi potenziare il tuo pensiero creativo e migliorare le tua salute, non ti rimane altro che allacciare le scarpe e approfittare della bella stagione per una camminata creativa.

[Articolo pubblicato originariamente su Wired.it]

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