La scienza può essere spiegata in maniera coinvolgente, creativa e divertente. Io ne sono convinto da anni, ma, quando mi capita di vedere giornate come quelle dell’Isola di Einstein, … gongolo di gioia 😉
All’inizio di settembre ho partecipato (con la mia famiglia) all’Isola di Einstein, un evento decisamente creativo, dedicato alla diffusione della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Scienziati, ricercatori e divulgatori (provenienti da diverse nazioni) hanno dato vita, per tre giorni, a dimostrazioni “curiose” e a vivaci spettacoli scientifici nella splendida cornice dell’Isola Polvese, sul Lago Trasimeno.
Non starò a descrivere tutti i venticinque spettacoli che si sono avvicendati (in diverse “versioni”) nel week-end, ma vorrei condividere alcune riflessioni su ciò che ho trovato particolarmente stimolante.
Prospettive Molteplici: la stella polare ti può guidare in molte direzioni
Molto vivaci ed interessanti i racconti di “astronomia” di Lara Albanese, insegnante di matematica e fisica alle superiori, cofondatrice di Googol, associazione culturale che propone di diffondere ed ampliare la cultura scientifica.
Ho scoperto, anche grazie a Lara, che la costellazione del Gran Carro (o Orsa Maggiore) viene chiamata (anche se forse bisognerebbe dire “interpretata”) in modo diverso nei vari Paesi: nel sud della Francia si usa Casserole (casseruola), in Inghilterra Plough (aratro), nei paesi slavi è nota come Grande Mestolo così come nel Nord America (Big Dipper), in Malesia viene chiamata Buruj Biduk (il cucchiaio), i Tuareg ci vedono una cammella (forse perché non conoscono gli orsi). In Cina la stella polare rappresentava l’Imperatore (perché tutto gira attorno a lui) e il Gran Carro è un pentolino per misurare le quantità di riso.
Gli antichi romani chiamavano le (sette) stelle del Gran Carro Septem triones, “sette buoi da lavoro”: per questo motivo il Nord è detto anche Settentrione.
Ti sei mai chiesto perché la Stella Polare si chiama proprio così? Te lo svelo alla fine del post, adesso prosegui con la lettura.
Mi sono trovato a riflettere, ancora una volta, sull’importanza di osservare le situazioni da diversi punti di vista e con differenti “interpretazioni”.
Suggerimento: pensa, per un momento, ad una sfida che stai affrontando e scrivi almeno 5 diverse definizioni (prova a descriverla ad un bambino di dieci anni, in 140 caratteri, tramite un disegno, ecc.).
Il giocoliere della scienza: conoscere le regole per … giocarci
Federco Benuzzi è docente di matematica e fisica, giocoliere, attore, insomma, una persona eclettica, esilarante e, soprattutto, appassionata di quello che fa.
Durante un numero con il Diablo (un attrezzo di giocoleria a forma di clessidra), spiega che ci sono tre “regole”, asse, piano e senso di rotazione, che “costringono” il giocoliere a vincoli spaziali più rigidi (rispetto, ad esempio, ad esercizi con le palline).
Questi limiti, che lo obbligano a fare movimenti circolari, a muoversi nella stessa direzione e a creare traiettorie sullo stesso piano, rappresentano anche l’opportunità di creare esercizi eleganti, ordinati e … belli.
Anche io, nei miei corsi, evidenzio spesso che per essere creativi bisogna prima conoscere le regole (di un ambito, una disciplina, ecc.), studiarle e, poi, superarle “creativamente”.
Suggerimento: “Gli oggetti, quando ruotano (in modo appropriato), diventano stabili” ricorda Federico; in che modo potresti applicare questo principio al tuo business? Quali azioni potresti fare per dare maggiore dinamicità ai tuoi prodotti o servizi?
L’isola di Dubbiology: l’importanza di porsi domande (creative)
Miha kos, ricercatore universitario di Matematica e Fisica, è CEO della Hiša eksperimentov (Casa degli esperimenti) a Ljubljana, in Slovenia.
Presenta una serie di esperimenti divertenti (sulla forza di gravità, il riscaldamento globale, ecc.) che affascinano e sorprendono i ragazzi (e molti degli adulti). Esorta tutti ad osservare con un atteggiamento curioso e critico, a fare domande quando qualcosa non è chiaro, a non fidarsi delle apparenze.
Il consiglio, alla fine del suo show, è: “Non credete, passivamente, a tutto, ponetevi delle domande e, soprattutto, fate esperimenti!”
La capacità di fare esperimenti “a basso costo” è tipica degli imprenditori innovativi, i quali sanno quanto sia importante ideare-sperimentare-correggere più volte, prima di lanciare un nuovo prodotto.
Come affermava il filosofo (e matematico) Bertrand Russell: “Gli stupidi sono sempre sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”.
Suggerimento: Elenca tre domande che non ti sei mai posto (tipo “Quando è stata l’ultima volta in cui ho messo in discussione il mio modo di pensare o di lavorare?”). Quali esperimenti “fast and low cost”potresti fare nel tuo ambito di lavoro?
L’Isola di Einstein, ottimamente organizzata da Psiquadro, è stata, in conclusione, una piacevole occasione di divertimento (per ragazzi e adulti), di scoperta, di riflessione e di condivisione. Io mi sono divertito moltissimo. D’altra parte, come diceva Einstein: “Lo studio e, in generale, la ricerca della verità e della bellezza sono una sfera di attività nella quale ci è consentito di rimanere bambini per tutta la vita.”
P.S.
La Stella Polare si trova all’estremo del Piccolo Carro (o Orsa Minore) e risulta citata, per la prima volta, dal filosofo e astronomo greco Talete di Mileto (ca. 634 – 548 a.C.); deriva il suo nome dal verbo greco polèo che significa “giro, mi aggiro”.
Dal nome greco Arktos (Orso) derivano, invece, i termini “Artico” e “Artide”.