Il blocco dello scrittore è un problema per te?

 

Blocco dello scrittore

Hai mai sperimentato il “blocco dello scrittore”?

Si tratta di quella frustrazione, quella difficoltà, nel cominciare, o nel proseguire, la scrittura di un testo.

Se ti sei mai trovato a sudare, davanti ad una pagina bianca, con la mente è vuota (senza neanche una particella di sodio che gridi: “C’è nessuno?”), con il tempo che scorre (come un fiume in piena) e con le mani che sembrano paralizzate …  allora sai di cosa stiamo parlando!

Se ti interessa sapere:

1. Che cos’è il blocco dello scrittore
2. Che cos’è che ci paralizza davanti alla pagina bianca
3. Come superare (per sempre) il blocco dello scrittore

non ti rimane che proseguire con la lettura 😉

La pagina bianca è lì, davanti a te, il cursore lampeggia beffardo (ormai da tempo), la mente è vuota (senza neanche una particella di sodio che gridi: “C’è nessuno?”),  il tempo scorre, l’ansia aumenta e le mani sembrano paralizzate … fai fatica a respirare, figuriamoci a scrivere.

Il blocco dello scrittore, ma anche del blogger, del content creator, del social media manager, si presenta, di solito, con questi sintomi. E non succede solo agli esordienti. Il romanziere israeliano Amos Oz, autore di venti romanzi e di otto saggi, confessa: “Provavo una certa invidia verso mio padre. Diversamente da quanto succede a me, non si ritrovava mai a fissare un unico foglio bianco e beffardo, piazzato al centro di un arido piano di lavoro come un cratere sulla superficie lunare. Soltanto il vuoto, la disperazione e tu.”.

Ti è mai capitato qualcosa del genere?

Blocco dello scrittore: questo (s)conosciuto

Quasi tutti abbiamo fatto questa spiacevole esperienza: qualcuno al Liceo davanti al foglio del compito in classe, qualcuno nella stesura della tesi all’università, qualcuno durante la redazione di un articolo importante, ecc.

Il blocco dello scrittore, in termini molto semplici, è la difficoltà, o l’incapacità, di cominciare, o di proseguire, la scrittura di un testo. Si chiama blocco dello scrittore perché affligge chi scrive.

Se hai in testa una storia bellissima, ma non hai mai scritto neanche una pagina, allora non credo che sia il blocco dello scrittore; forse hai il blocco dell’ideatore, oppure un blocco al tuo computer.

Esistono diverse cause all’origine di questa difficoltà, la buona notizia, però, è che ci sono anche numerosi accorgimenti per superarla e rendere l’attività della scrittura fluida e piacevole.

Che cos’è che ci paralizza davanti alla pagina bianca?

Hai davvero una buona idea? Ci sono momenti in cui abbiamo delle “illuminazioni”, in cui la nostra idea (o la nostra storia) ci appare chiara e affascinante. In queste situazioni, di solito, siamo sotto la doccia, oppure alla guida dopo una lunga giornata di lavoro, o siamo ad una cena (con colleghi o amici) in cui vino e birra abbondano.

Il giorno dopo, quando ci sediamo davanti al computer per iniziare il nostro capolavoro, gli appunti ci appaiono degli scarabocchi incomprensibili e le intuizioni che (alle due di notte e con un cocktail in mano) sembravano geniali si sono sciolte come neve al sole.

Una buona idea non basta: come ricordava Alfred Hitchcock, bisogna farla crescere, svilupparla, darle una struttura articolata, non troppo rigida, ma ben organizzata. Torneremo su questo aspetto tra poco. Per la verità, i problemi relativi alle idee sono di due tipi: mancanza di idee, quando siamo in difficoltà a trovare temi da trattare, oppure troppe idee, quando facciamo fatica a selezionare e scegliere, tra tante proposte, quali argomenti illustrare.

Un’altra causa frequente è il perfezionismo: una parte del nostro cervello critica ogni idea e ogni frase sul nascere (trovi un elenco di critiche nel post “Frasi killer: come uccidere un’idea sul nascere”), come un avvoltoio appollaiato sul monitor del pc, inibisce ogni slancio creativo. Scrivi una frase, poi la cancelli, la scrivi di nuovo, poi la correggi, ma non riesci a proseguire.

Le emozioni negative sono un’altra zavorra alla nostra scrittura; la preoccupazione, l’ansia, la paura di non riuscire, ci impediscono di concentrarci e inibiscono le connessioni creative. Maggiore è la preoccupazione (magari per una scadenza che si avvicina), maggiore diventa la difficoltà di trovare buone idee e di scriverle in modo originale.

Per quanto possa sembrare strano, anche non avere limiti di tempo rappresenta un ostacolo alla scrittura. “Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile” – afferma la scherzosa Legge di Parkinson (corollario alla Legge di Murphy) – “più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.” Se abbiamo a disposizione due ore (e siamo ben concentrati), scriveremo il nostro articolo in due ore, ma, se sappiamo di avere mezza giornata, tra una cosa e l’altra, la impiegheremo tutta per scrivere il nostro articolo. Qualcosa di simile avviene anche quando siamo alle prese con un racconto o con un romanzo.

A volte è la mancanza di passione o di interesse a frenarci: ci siamo imbarcati nell’avventura di scrivere (magari per altri), ma ci scopriamo poco appassionati a certi contesti o a determinati contenuti. Forse dovevamo pensarci prima.

La fatica di procedere nello scrivere, infine, potrebbe essere anche causata dalla stanchezza: presi dal nostro racconto, o da una fase particolarmente creativa, siamo stati per ore con gli occhi fissi sul monitor e con le mani in fervente attività sulla tastiera. Il nostro organismo ci sta dando un segnale importante: è opportuno fare una pausa, sgranchirci, bere qualcosa e, se possibile, uscire a fare due passi.

Come superare (ora e sempre) il blocco dello scrittore

Vediamo, adesso, alcuni accorgimenti per non incappare nel writers’ block e qualche suggerimento che ci consenta, se ci siamo finiti dentro, di uscirne (abbastanza) illesi.

Appunta le idee: le buone idee raramente ci vengono quando siamo seduti alla scrivania, ma ci arrivano, nella maggior parte dei casi, quando siamo “de-focalizzati”, quando svolgiamo un’attività poco impegnativa (come guidare) o un’attività fisica ripetitiva (come correre, nuotare, ecc.). Appena ti viene una buona idea, prendine nota: puoi scrivere un breve appunto sul tuo taccuino, sullo smartphone o registrare una nota vocale (su Evernote, ecc.), l’importante è che non te la lasci sfuggire. Creare un “archivio” di idee, raccogliendo link, post, ebook, ecc. è un ottimo antidoto (ne parlavo nel post “Trovare idee creative per il tuo lavoro (di blogger, copy, ecc.)” ) per non rimanere a secco di idee.

Sviluppa le idee: un’idea, appena nata, è ancora “acerba”, bisogna svilupparla e farla maturare. Ti suggerisco di creare una mappa mentale disegnando al centro la “parola chiave” della tua idea e creando tante diramazioni con possibili sviluppi e “articolazioni”. Dopo aver completato la mappa, tienila a portata di mano; in un secondo tempo, spesso, vengono in mente altri spunti e collegamenti preziosi. Se, ad esempio, vuoi scrivere un post su come essere più produttivi, potresti sviluppare l’idea con diversi post (gestione del tempo, gestione dei progetti, ecc.). Se desideri scrivere un libro su queste tematiche, dovrai creare una mappa in cui ogni diramazione rappresenta un capitolo, e le sotto-diramazioni saranno gli argomenti (best practice, esempi, consigli, ecc.) che intendi esporre all’interno di quel capitolo.

Programma le idee: se scrivi su più riviste o blog, non puoi fare a meno di preparare un piano editoriale. Questo ti permette di non affidarti (solo) all’improvvisazione, ma di costruire un percorso “ragionato”, costellato dagli aspetti che ritieni importanti, attraverso cui accompagnare i tuoi lettori. Io ho creato, su Trello, una “list” per ogni rivista (o blog) su cui scrivo, e, al suo interno, le “card” per i vari post, contraddistinti da colori diversi (in base alle “categorie di argomenti”). Prendendo spunto dal mio “archivio creativo”, posso organizzare contenuti e percorsi “narrativi” in modo semplice e visuale. Trovi ottimi suggerimenti su come realizzare un buon piano editoriale (e molti altri consigli utili) sul sito di Francesca Marano.

Suggerimenti bonus

Se, nonostante questi consigli, ti ritrovi, comunque, in ansia davanti alla pagina bianca, ecco qualche suggerimento per superare il blocco creativo:

Introduci dei cambiamenti
La nostra mente ha bisogno di stimoli creativi. Prova a cambiare l’orario in cui scrivi (sei più allodola o gufo?) e il luogo: scrivere su un tavolino di un bar sulla spiaggia, in una baita in montagna o, comunque, in un parco può avere affetti sorprendenti sulla tua scrittura …

Stabilisci dei limiti temporali
L’assenza di scadenze, come abbiamo visto, non ci è di aiuto: poniti limiti molto chiari riguardo al tempo da dedicare alla scrittura o alle pagine da completare; una volta finito il tempo, dedicati ad un’altra attività. Vedrai presto dei cambiamenti positivi …

Inganna l’altra parte del cervello
Una parte del nostro cervello, la più pigra e timorosa, tende a trattenerci (a volte con bieche scuse) dall’intraprendere attività impegnative. È quella che si attiva quando ti dici: “Sì, adesso faccio [questa cosa], prima, però, [do un’occhiata veloce ai social] …” e due ore dopo … sei ancora a scherzare su Facebook. C’è un modo, relativamente semplice, per “ingannare” questa parte del cervello e forse, qualche volta, lo hai sperimentato. Pensa a quando non avevi voglia di affrontare un lavoro manuale impegnativo (come riordinare il garage o la soffitta, oppure sistemare il giardino) e ti sei detto: “Adesso faccio solo questa parte …”, e poi, piano piano, sei riuscito a sistemare tutto. La stessa cosa, come suggerisce Mark Foster, vale per il lavoro intellettuale. Puoi ingannare l’altra parte del cervello dicendo: “Adesso scrivo solo il titolo e l’indice del mio articolo …” poi, piano piano, ti troverai a completare il testo …

Lascia andare la mano (e i pensieri)
Un altro accorgimento utile è quello di “allentare” il controllo (del gufo interiore) e non pretendere che il testo sia subito perfetto. Fai un profondo respiro e lascia andare le mani sulla tastiera, segui il flusso dei pensieri e scrivili così come ti vengono in mente. In un secondo tempo, potrai leggere, correggere e migliorare il tuo scritto.

Segui i trucchi dei “professionisti”
Ci sono molte persone (anche in Italia) che si guadagnano da vivere scrivendo e, nel corso degli anni, hanno messo a punto una serie di accorgimenti per non rimanere impantanati nel blocco delle scrittore. Conoscere questi “trucchi” può esserti di grande aiuto. Ti suggerisco di dare un’occhiata ai consigli pratici che la brillante Luisa Carrada suggerisce nel post “La pagina bianca: piccoli trucchi per non farsi prendere dal panico”  o alle riflessioni che l’esperta Annamaria Testa condivide nel post “Cominciare (bene) un lavoro creativo”.

Mi auguro che questi suggerimenti ti siano utili per rendere più fluida e piacevole la tua attività di scrittura, perché “Uno scrittore professionista” – come ricorda Richard Bach – “è un dilettante che non ha mollato”.

 

[Articolo pubblicato, originariamente, su Wired.it]

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