Lavorare in gruppo non è sempre agevole, soprattutto se il capo, o i colleghi, non ci vanno particolarmente a genio. In ogni gruppo, comunque, è possibile apportare dei miglioramenti per riuscire a lavorare, e a collaborare, con maggior produttività e tranquillità.
Quando tengo dei corsi di formazione nelle organizzazioni (aziende, scuole, fondazioni, ecc.), mi capita di sentire, spesso, lamentele e critiche rivolte all’operato dei manager. La maggior parte di queste frustrazioni riguarda l’incapacità del capo di ascoltare e di accogliere nuove idee, la fatica nel comprendere i problemi quotidiani, la difficoltà di riconoscere e premiare l’impegno dei collaboratori.
Piacerebbe anche a te poter “cambiare” qualcosa del tuo ambiente di lavoro o del tuo capo?
La TINYpulse è una società che sviluppa soluzioni software per aiutare le aziende a valorizzare le proprie risorse umane. Ha oltre mille clienti (come Michelin, Stitch Fix, HubSpot, Deloitte, Airbnb, Brooks Shoes & Apparel, ecc.) e nell’estate del 2017 è stata nominata, dal Puget Sound Business Journals, uno dei migliori luoghi di lavoro (Best Places to Work). È particolarmente apprezzata anche per l’impegno sociale: dona l’1% del proprio tempo alla comunità locale, l’1% dei prodotti alle organizzazioni no-profit e l’1% degli utili alle organizzazioni senza scopo di lucro.
Mi piacerebbe cambiare …
La TINYpulse ha svolto una ricerca molto interessante sul rapporto di lavoro con il capo, sottoponendo un breve questionario (composto da un paio di domande) ad oltre 1.000 impiegati presso diverse aziende statunitensi.
Le domande erano:
– “Se potessi cambiare un ‘aspetto’ del tuo capo, che cosa cambieresti?”
– “Se tu fossi promosso a capo, quali sono le prime cose che cambieresti?”
Fermati un momento per rispondere, personalmente, a queste due domande.
Fatto? Sei sicuro? Bene, allora possiamo andare avanti …
Per quanto riguarda la prima domanda, oltre il 60% delle risposte riguardava la comunicazione e le abilità relazionali. “Mi piacerebbe (che il mio Capo) desse maggior attenzione e supporto al gruppo”, “Dovrebbe imparare ad ascoltare meglio e di più”, “Vorrei che migliorasse la sua comunicazione, che fosse più diretto e stimolante, piuttosto che aggressivo ed eccessivamente emotivo” sono alcuni dei commenti più frequenti.
In alcuni casi, le capacità del capo apparivano così scarse che il desiderio principale degli impiegati era che desse le dimissioni (o andasse in pensione).
Le abilità chiave che i collaboratori desiderano in un buon Capo, quindi, sono: la disponibilità ad ascoltare con attenzione ed interesse, l’apertura mentale per accogliere nuove proposte e nuove idee, la capacità di comunicare in modo chiaro ed assertivo, l’abilità di specificare gli obiettivi da raggiungere, ecc.
Tu come te la cavi con queste abilità?
Per quanto concerne la seconda domanda del questionario, la risposta più frequente è piuttosto sorprendente: “Licenziare, declassare o migliorare il calibro professionale dei collaboratori”. Al secondo posto troviamo “Definire degli standard chiari per comportamenti e politiche aziendali” e al terzo, guarda caso, “Migliorare la comunicazione”, mentre “Aumentare i salari e i benefit” è solo al quarto posto. Chiude la classifica “Modificare l’orario di lavoro”.
Le tue risposte sono simili o differenti da queste?
Se il Capo sei tu …
Se ti trovi a guidare un gruppo di lavoro, ci sono alcuni spunti, che emergono da questa ricerca, che dovresti tenere in considerazione:
- fai attenzione a chi inserisci nel tuo team (o a chi assumi): ogni persona contribuisce a creare (o ad ostacolare) un buon clima di lavoro. Un gruppo vivace, eterogeneo e ben affiatato consente di ottenere risultati brillanti, come spiegavo nel post “Un gruppo più efficiente”;
- non trascurare la comunicazione: uno degli aspetti che emerge con maggior chiarezza dalla ricerca della TINYpulse è proprio l’importanza delle abilità comunicative. Le persone desiderano sapere cosa ti aspetti da loro, apprezzano essere ascoltate e valorizzate, prediligono una comunicazione chiara, autentica e trasparente;
- la distinzione tra manager e leader sta diventando sempre più esigua: quando guidi un gruppo, le persone si aspettano qualcosa di più di semplici indicazioni operative. Dovresti condividere la tua visione, concordare obiettivi e progetti, delegare alcune attività, programmare sia riunioni di gruppo sia incontri individuali, fornire supporto e creare relazioni centrate sulla fiducia;
- gratifica i tuoi collaboratori: i Capi (manager, dirigenti, ecc.) hanno, spesso, margini di manovra molto ristetti per quanto riguarda gli incentivi economici, ma esistono diverse modalità per premiare chi svolge un buon lavoro. Orari flessibili, congedi, possibilità di lavorare in remoto, palestra aziendale, sconti (per negozi, hotel, ristoranti, ecc.), programmi wellness, ad esempio, sono aspetti molto apprezzati dai dipendenti;
- stimola la creatività. Ogni persona è “naturalmente” creativa, anche se non sempre ne è consapevole. Suggerire miglioramenti o soluzioni a piccoli problemi quotidiani è un’attività spontanea per molti lavoratori. Crea, una volta alla settimana, un’occasione speciale in cui le persone del tuo team possano presentare le loro idee. In un clima informale, magari davanti ad un buon bicchiere di vino, il gruppo potrà accogliere e rielaborare le idee fino a trasformarle in proposte concrete.
Coordinare un gruppo di lavoro è un’attività complessa ed impegnativa; questi suggerimenti, per quanto semplici, credo che rappresentino un’interessante opportunità di riflessione per te e per il tuo team.
P.S.
Se ti interessa approfondire queste tematiche, e desideri conoscere strumenti e tecniche per migliorare le tue abilità comunicative (saper dialogare, saper negoziare, saper criticare in modo costruttivo, ecc.), puoi dare un’occhiata al mio nuovo libro “Lavorare in gruppo non è mai stato così facile” oppure scaricare l’ebook gratuito “Riunioni da favola”.