
Come stanno procedendo i tuoi propositi per il nuovo anno?
Immagino che sia successo anche a te di iniziare questo nuovo anno con tanto entusiasmo e tanti buoni propositi. Pensa che sei in buona compagnia perché l’usanza di fare buoni propositi è veramente molto antica e risale addirittura alla civiltà babilonese.
Questi buoni propositi possono essere di due tipi: quelli mossi dal desiderio di cambiare qualcosa che non ci piace (come cambiare una cattiva abitudine, un comportamento indesiderato, ecc.) e quelli che nascono dal desiderio di aggiungere qualcosa che, invece, ci farebbe piacere (una buona abitudine, una routine, un nuovo comportamento)
L’obiettivo finale, comunque, è lo stesso: migliorare la nostra vita.
Il problema è che, nel 90% dei casi, i nostri propositi sono destinati a fallire (e tra poco capiremo il perché).
Parlando con diversi amici, e dando un’occhiata on line, ho stilato una “classifica” dei buoni propositi più comuni:
- Perdere peso o migliorare la forma fisica
- Migliorare se stessi (iniziare a meditare, seguire dei corsi di crescita personale, ecc.)
- Migliorare le decisioni finanziarie (mettere da parte più risparmi)
- Smettere di fumare (o smettere di bere)
- Trovare l’amore (o avere una vita sentimentale)
- Trovare un lavoro migliore
- Fare più vacanze
- Passare più tempo con la famiglia e con gli amici
- Imparare una nuova lingua
- Passare meno tempo sui Social (o concentrato sullo smartphone)
- Smettere di fare tardi
- Smettere di essere triste
Come ti sembra questa “classifica”? Ti ritrovi in qualcuno di questi propositi?
Forse anche tu ti sei ripromesso di perdere qualche chilo di peso, di iscriverti in palestra, ma poi, già alla fine di gennaio, ti sei ritrovato imbrigliato nella tua vecchia vita. È vero?
Perché la maggior parte delle persone non riesce a portare avanti i buoni propositi?
La risposta è abbastanza semplice e intuitiva: perché cambiare è difficile!
Robert Kegan e Lisa Lahey, autori del libro “Immunità al cambiamento”, hanno svolto uno studio su pazienti che avevano subito un intervento chirurgico a causa di gravi malattie. I medici avevano esortato questi pazienti a cambiare le loro abitudini informandoli sui pericoli che correvano.
Secondo te, quante di queste persone (avvisate del fatto che le loro cattive abitudini nuocevano gravemente alla loro salute) hanno effettivamente cambiato stile di vita?
Che dici l’80%, forse il 60%, va beh, almeno il 40%? E, invece, no …
Il risultato della ricerca mostra quanto sia difficile cambiare anche quando è questione di vita o di morte … pensa che solo il 14% dei pazienti ha seguito, con successo, le indicazioni ricevute dai medici.
Perché i buoni propositi sono destinati a fallire?
Come mai se mettiamo tanto impegno, e tanto entusiasmo, nel cercare di migliorare la nostra vita, nella maggior parte dei casi falliamo?
Ci sono diverse cause:
Una causa è che non abbiamo una motivazione profonda. Significa che non ci interessa veramente ottenere quel risultato, ma lo facciamo come un “obbligo sociale”, perché lo fanno gli altri. Angelica Moè, docente di “Psicologia della motivazione” all’Università di Padova, conferma che “Questo tipo di spinta, che arriva dall’esterno e non dà una convinzione reale, e quindi è destinata a esaurirsi presto”. Questo vuol dire che, in pratica, alle prime difficoltà molliamo.
Una seconda causa è che il proposito che non è in linea con le nostre attitudini. Se nel mio lavoro faccio i turni serali o notturni (come i medici, gli infermieri, chi fa i turni notturni in azienda, chi lavora nel mondo dell’intrattenimento come DJ, PR, ecc.) è molto improbabile, se non impossibile, che io riesca a rispettare il proposito di alzarmi presto la mattina.
Una terza causa è che vogliamo modificare tante abitudini contemporaneamente: decido, quindi, di mettermi a dieta, di fare attività fisica, di svegliarmi prima la mattina, di leggere di più e …. dopo poche settimane mi ritrovo, la mattina presto, in pantaloncini e maglietta termica, addormentato su una panchina del parco con un libro in mano e … finisco per abbandonare tutto!
Ci sono diverse persone, però, che riescono a tenere fede ai loro buoni propositi: come fanno?
Ecco qualche atteggiamento mentale che può aiutarti a rendere il 2020 un anno veramente diverso:
1. Pensa ad un anno di 12 settimane
Lo so che non è una novità assoluta, immagino che tu ne abbia già sentito parlare, ma io lo sto sperimentando da un po’ e ho notato dei benefici notevoli …
Brian Moran, nel suo bestseller “Twelve week year”, sostiene che fare progetti annuali sia improduttivo perché l’arco temporale e troppo ampio e rischiamo di perdere la motivazione o di farci distrarre da fattori secondali.
Moran suggerisce, invece, di “immaginare” un anno formato da 12 settimane. Questo ci aiuta a definire con maggior chiarezza gli obiettivi che vogliamo raggiungere, a porre particolare attenzione alla pianificazione settimanale delle attività da fare, e a monitorare i nostri progressi.
Io lo trovo un approccio utile perché mi aiuta a concentrarmi su pochi obiettivi per volta, a pianificare nel dettaglio le attività (scrivere un articolo, contattare un prospect, ecc.), a stimare con una buona approssimazione le attività che riesco a svolgere in una settimana e a verificare facilmente se sto procedendo bene o se è necessaria una correzione di rotta.
Se ti interessa approfondire un po’ puoi visitare il sito https://12weekyear.com
John Norcoss, psicologo e docente all’Università di Scranton (Pennsylvania), ha svolto una ricerca molto interessante (pubblicata sul Journal of Clinical Psychology) in cui è emerso che programmare, nei dettagli, le azioni per realizzare i buoni propositi di inizio anno, moltiplica per 10 le probabilità di essere ancora concentrati su quell’obiettivo sei mesi più tardi.
Il primo suggerimento, quindi è: pensa ad un anno di 12 settimane.
2. Trova uno o più “alleati”
L’unione fa la forza, lo sappiamo, quindi avere un partner che viene a fare sport con te, che segue la dieta con te, che frequenta un corso insieme a te, è una mossa decisamente vincente. Nel momento in cui pianifichi di realizzare un cambiamento (fare attività fisica, fare la dieta, imparare una nuova lingua, ecc.), individua anche un paio di persone che potranno affiancarti in questa attività.
Il secondo suggerimento è: trova un “alleato”.
3. Comincia in piccolo (in modo da essere costante)
Anche per i buoni propositi vale il principio “Less is more”, quindi concentriamoci su pochissimi obiettivi e portiamoli avanti.
Nell’articolo “Making your New Year’s resolutions stick”, pubblicato sul sito dell’A.P.A. American Psychological Association, la psicologa Lynn Bufka afferma che: “Fissare obiettivi piccoli e raggiungibili nel corso di tutto l’anno, anziché un singolo travolgente obiettivo il primo Gennaio, può aiutarci nel raggiungimento di qualsiasi cosa.”
Procedere per piccoli passi è anche il suggerimento che ci dà lo psicologo Luca Mazzucchelli nel suo ultimo libro “Fattore 1%” i cambiamenti lenti e costanti sono i più duraturi.
Quindi, invece di:
- passare dal divano alla Maratona di New York in due settimane, cerca di andare a correre 2 o 3 volte a settimana, con costanza aumentando, in modo progressivo, la durata dei tuoi allenamenti;
- perdere 2 chili a settimana (e poi addentare gli zampi del tavolino, o mollare tutto) impegnati a seguire un’alimentazione equilibrata che ti consenta di perdere peso in modo graduale e sostenibile;
- leggere 4 ore al giorno e abbandonare dopo un paio di settimane, impegnati a leggere per 20 – 30 minuti tutti i giorni,
Il terzo suggerimento, quindi, è quello di cominciare in piccolo, in modo da essere costante.
Bene, adesso vorrei consigliarti alcune abitudini creative, che puoi “integrare” con i tuoi buoni propositi
Abitudine 1. Impara qualcosa di nuovo ogni giorno
Una parola di una lingua straniera, una nuova ricetta, una tecnica di allenamento … insomma, non andare a dormire la sera senza aver imparato qualcosa di nuovo.
Abitudine 2. Dedica ogni giorno 5 minuti all’ideazione
creativa
Molte persone, durante incontri e
conferenze, mi chiedono: “Come posso diventare più creativo”? E la mia prima
risposta è: “praticando la creatività!”
Questa settimana scegli una sfida o un problema che stai affrontando e dedica 5 minuti a generare idee per risolverlo. Puoi metterti seduto a tavolino, oppure farlo mentre sei in auto o in treno, ecc.
Abitudine 3. Dedica ogni giorno 5 minuti a ridere
Pensa a qualche episodio divertente che ti è capitato,
oppure ad una battuta o a una barzelletta che ti hanno raccontato, o guarda
qualche video che ti fa ridere
Insomma l’importante è che, ogni giorno, riesci a ridere per 5 minuti.
Bene, tu quali cambiamenti hai deciso di fare nei prossimi mesi?
P.S.
Se sei curioso/a di sapere quando è iniziata l’abitudine di festeggiare il capodanno, quando è cominciata l’usanza di fare buoni propositi e qual era il proposito più diffuso nell’antica Babilonia … allora ascolta la puntata del podcast in cui svelo queste curiosità 😉